MILANO, 10 GIUGNO – Il mondo dell’archeologia e’ in lutto per la scomparsa di Raffaele De Marinis, colonna portante degli studi di protostoria nell’Italia settentrionale e per oltre trent’anni direttore degli scavi nel sito etrusco del Parco Archeologico del Forcello a Bagnolo S. Vito in provincia di Mantova: il più importante insediamento etrusco a Nord del fiume Po.
Gia’ professore ordinario di Preistoria e Protostoria all’Universita’ Statale di Milano, De Marinis è morto a Milano a 82 anni. In una lunga carriera che lo aveva visto anche ispettore e poi direttore archeologo per la Soprintendenza Archeologica della Lombardia e responsabile della Preistoria e Protostoria per le province di Como, Brescia e Mantova, aveva lavorato a lungo e pubblicato le necropoli della cultura di Golasecca a Sesto Calende (Varese) e della Malpensa, in località Case Nuove, a Castellazzo della Garolda, nell’area dei massi di Cemmo in Val Camonica e per piu’ anni nel sito palafitticolo del Lavagnone. Era stato autore di pubblicazioni anche di molti ritrovamenti esposti presso il Museo Archeologico Nazionale di Mantova, come la sepoltura gallica di Castiglione delle Stiviere o l’abitato del Bronzo Finale di Casalmoro. A lui si deve anche la progettazione e l’allestimento del Museo civico archeologico Rambotti di Desenzano del Garda e la direzione scientifica del nuovo allestimento delle sale di protostoria del Museo Civico Archeologico Giovio di Como.
Delle sue molteplici ricerche di preistoria e protostoria dell’Italia settentrionale rimangono centinaia di contributi editi su riviste scientifiche nazionali e internazionali, monografie, cataloghi di mostre, atti di convegno, con focus particolari sull’arte rupestre, sull’età del Rame in area padana e alpina, sulla cronologia dell’età del Bronzo e sullo sviluppo del popolamento etrusco nei territori lombardi. De Marinis era membro dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici e dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, di cui è stato vice presidente, del Comitato scientifico della rivista Archeologia Viva, e del consiglio scientifico del Centro Camuno di Studi Preistorici. Dal 1989 al 1996 era stato presidente del Centro di Studi Preistorici ed Archeologici di Varese. La Confederazione Italiana Archeologi si e’ unita al cordoglio per la scomparsa di “un pilastro dell’archeologia pre e protostorica in Italia settentrionale” e cosi’ anche il Parco Archeologico del Forcello e il Comune di Bagnolo: “Perdiamo un personaggio illustre, un grandissimo studioso che ha portato un piccolo centro sulle sponde del Mincio ad essere conosciuto nel mondo scientifico a livello internazionale”.