Al Museo Archeologico di Firenze un vaso da Tarquinia racconta il mito di Prometeo

FIRENZE, 5 MAGGIO – Al Museo Archeologico di Firenze un vaso da Tarquinia racconta il mito di Prometeo benefattore dell’umanita’. La tragica epopea del titano che creò il primo uomo col fango sara’ il tema di un incontro giovedi’ 11 maggio al Museo archeologico di Firenze con il direttore Mario Iozzo.

Il punto di partenza, al secondo piano del museo nella sezione dei vasi greci, e’ un’anfora ateniese a figure nere proveniente da una tomba etrusca di Tarquinia del 570 circa a.C., che raffigura Prometeo legato a una colonna, attaccato dalla grande aquila che ogni alba plana a mangiargli il fegato che ricresce ogni notte per una condanna eterna, con Ercole alle spalle che sta per uccidere l’aquila per liberarlo.

È una delle innumerevoli versioni delle rappresentazioni iconografiche del mito secondo cui Prometeo creò il primo uomo col fango infondendogli la timidezza della lepre, l’astuzia della volpe, l’ambizione del pavone, la ferocia della tigre, la forza del leone animandolo con la scintilla del fuoco sottratto a Zeus: di qui l’orrendo supplizio.

Iozzo illustrerà un percorso che parte dalle fonti letterarie greche e romane e viene integrato da quelle iconografiche antiche, che a volte rivelano aspetti e versioni della storia differenti altrimenti non documentate. L’ingresso e’ libero fino all’esaurimento dei posti.

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