SAN CASCIANO, 7 GIUGNO – La fondazione statunitense Friends of Florence, dopo unaccordo con il soprintendente di Siena, Grosseto e Arezzo, Gabriele Nannetti, ha stanziato 70.000 euro destinati al restauro delle sculture in bronzo scoperte nella vasca sacra di San Casciano dei Bagni, anche in vista della mostra alle Scuderie del Quirinale di cui è prevista l’inaugurazione a fine giugno.

Restauratrici incaricate da Friends of Florence, dirette dalla Soprintendenza e dall’Istituto Centrale del Restauro, in particolare da Wilma Basilissi, Maria Giuseppina Valeri e da Laura Rivaroli, stanno riportando alla luce dettagli eccezionali sulle opere rimaste oltre 2.000 anni nel fango caldo. È un’azione lenta, spiega un comunicato della fondazione, che alterna metodi di pulizia diversi e continui, e che si avvale degli studi diagnostici portati avanti da Salvatore Siano dell’Ifac-Cnr, di Marco Giamello dell’Università di Siena e di Paolo Piccardo dell’Università di Genova.
Un’altra iniziativa collegata ai Bronzi di San Casciano dei Bagni vede Friends of Florence e l’Università per Stranieri di Siena finanziare un nuovo contratto di ricerca dedicato a Stratigrafia, contesto e scavo del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni, progetto che permetterà di investigare a fondo il contesto di scavo. La fondazione friends of Florence e’ diretta da Simonetta Brandolini d’Adda. Un altro obiettivo, è raccogliere finanziamenti per donare un laboratorio di restauro per l’area di ricerca che deve nascere a San Casciano dei Bagni insieme al nuovo museo progettato proprio come conseguenza di questa
notevole scoperta archeologica.
Intanto, in un articolo di Maria Pace Ottieri per il Venerdì di Repubblica, vengono presentati i risultati del restauro delle ventiquattro preziose statue etrusche scoperte la scorsa estate e ora conservate nel laboratorio della Soprintendenza di Siena a Grosseto in attesa di essere esposte il 22 giugno al Quirinale.
Tra le statue, emerge la figura di Lucius Marcius Gravillo (traslitterazione del nome etrusco Marcni Crapilu), un giovane rachitico che ringrazia per una guarigione ottenuta. Repubblica ne pubblica una foto, dopo il restauro, in cui si vedono anche Emanuele Mariotti, direttore dello scavo di San Casciano, e Ada Salvi (Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo) nel Laboratorio per i restauri di Grosseto.
Il contesto di ritrovamento delle statue, immerso in acqua a oltre 41 gradi, è un elemento chiave per capire i processi di corrosione subiti. Ogni dettaglio delle statue, infatti, offre informazioni preziose sulle trasformazioni subite nel tempo. Il processo di restauro viene documentato minuziosamente attraverso fotografie e modelli 3D per facilitare future analisi scientifiche.
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